Sostenibilità: dal 2025 aumenteranno le aziende sottoposte all’obbligo di rendicontazione.

Sostenibilità: dal 2025 aumenteranno le aziende sottoposte all’obbligo di rendicontazione.

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Secondo la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), approvata dal Consiglio Europeo, a partire dal 2025, le imprese soggette alla CSRD saranno tenute ad adottare un unico standard di rendicontazione della sostenibilità per i temi ambientali, sociali e di governance.

Questo che cosa comporta?

La CSRD ha l’obiettivo di aumentare il numero di imprese sottoposte all’obbligo di rendicontazione e di rafforzare ed estendere l’ambito dei requisiti di reporting di sostenibilità rispetto a quanto previsto attualmente dalla Direttiva UE 2014/95/UE, nota anche come Direttiva sull’Informativa Non Finanziaria (NFRD). Tali requisiti diventeranno per tanto più stringenti sulle informazioni da rendicontare.

In particolare, diventerà obbligo di informativa fornire i dati di emissioni GHG (gas a effetto serra) in ambito di scope 1, scope 2 e scope 3*.  

Quali sono le aziende coinvolte e da quando sarà attivo l’obbligo di rendicontazione?

Nei prossimi anni, la direttiva coinvolgerà circa 50.000 società e gruppi in tutta Europa, contro gli 11.000 precedentemente soggetti alla NFRD.

Nel dettaglio, il CSRD coinvolgerà:

Dal 1° gennaio 2025Le grandi imprese quotate con almeno 500 dipendenti e almeno una tra le seguenti caratteristiche (attualmente già soggette alla NFRD):
– attivo patrimoniale superiore a 20 mln €;
– ricavi netti superiori a 40 mln €. 
Dal 1° gennaio 2026Le grandi imprese non quotate con almeno due dei seguenti criteri:
– attivo patrimoniale superiore a 20 mln €;
– ricavi netti superiori a 40 mln €.
– numero medio di dipendenti maggiore o uguale a 250 
Dal 1° gennaio 2027Le PMI quotate con almeno due dei seguenti criteri:
– attivo patrimoniale compreso tra 350.000 e 20 mln €;
– ricavi netti tra 700.000 e 40 mln €;
– numero medio di dipendenti tra 10 e 250.
Dal 1° gennaio 2029Le imprese figlie e succursali con capogruppo extra UE che hanno generato in UE ricavi netti superiori a 150 mln € per ciascuno degli ultimi due esercizi consecutivi, e che hanno almeno una di queste caratteristiche:
– un’impresa controllata soddisfa i requisiti dimensionali CSRD;
– una succursale ha generato ricavi netti superiori a 40 mln € nell’esercizio precedente.

Le PMI non quotate sono escluse momentaneamente dall’obbligo di rendicontazione ma, tuttavia, saranno indirettamente coinvolte, in quanto la nuova direttiva obbliga le imprese soggette a valutare i propri impatti lungo tutta la catena di valore.

Che cosa offre Energy Team a tali aziende?

Offriamo una serie di soluzioni volte ad accompagnare i nostri clienti in ogni fase del percorso verso la transizione ecologica e la decarbonizzazione, non solo al fine di rispondere ai nuovi obblighi di rendicontazione, ma anche per ottenere un risparmio economico e un ritorno di immagine. Tra queste, offriamo soluzioni personalizzate per il calcolo della carbon footprint, con cui misuriamo le emissioni di gas serra dell’organizzazione o del prodotto del cliente, partendo dall’analisi delle attività aziendali / del ciclo di vita e dei principali vettori energetici.

Inoltre, abbiamo sviluppato un’app all’interno del nostro software di monitoraggio CloE, che consente di importare all’interno del sistema le informazioni necessarie alla costruzione dei KPI ambientali che l’azienda adopera per la costruzione del proprio Report di Sostenibilità.

  • Scope 1: emissioni dirette causate da sorgenti appartenenti all’organizzazione aziendale;
  • Scope 2:emissioni indirette causate dai produttori di energia acquistata);
  • Scope 3: emissioni dirette causate da sorgenti non appartenenti all’organizzazione aziendale ma conseguenti alla sua attività.